Benedetto XVI visto dai giornali

Benedetto XVI visto dai giornali
Conservatore, anzi rivoluzionario. Il giorno del crollo dei pregiudizi

 

Benedetto XVI visto dai giornali – Ancora una volta
deve intervenire la morte perché le etichette
e i giudizi sommari si scollino dal personaggio
rivelando la persona,
assai più complessa e interessante.

È quanto è cominciato ad accadere da ieri
(tutti i quotidiani citati sono del 2/1)
per Benedetto XVI.

Il fenomeno può sorprendere solo
chi si dimentica che accade quasi sempre così,
con i Grandi della storia.

Intanto il numero delle pagine, notevole per chi
da quasi dieci anni viveva nell’ombra:
8 il “Corriere”, 7 la “Repubblica”, 6 la “Stampa”,
8 il “Quotidiano nazionale”
(“Giorno”, “Carlino” e “Nazione”),
4 il “Messaggero”.

E i titoli di prima pagina.
Alcuni da “Osservatore Romano”
come i due, identici, di “Quotidiano nazionale”
e “Messaggero”: «Signore, ti amo»,
e perfino la “Stampa”:
«Nella casa del Padre», con la pi maiuscola.

Il “Corriere” in prima sottolinea:
«Ha cambiato la Chiesa».

Ma non era un duro e aspro conservatore,
un reazionario, il «Pastore tedesco»
del famoso titolo del “manifesto”
che ieri – leggiamo nella versione digitale –
si limita a un sobrio:
«Il papa delle inaudite dimissioni»?

La “Repubblica” rimarca:
«L’ultimo conservatore»
ma poi Ezio Mauro scrive:
«Se nel conclave che deve eleggere il Papa
soffia lo Spirito Santo,
nel giorno delle dimissioni di Benedetto XVI
spirava il vento della modernità».

Enzo Bianchi sottolinea:
«Era nella sua vocazione essere un papa
poco compreso e anche molto contestato
fino alla vigilia della morte,
con accuse insensate».

No, non è pontificato da etichette.
Titolo al servizio di Pierfrancesco De Robertis
(“Quotidiano nazionale”):
«Un papa rivoluzionario.
Il grande conservatore che alla fine cambiò tutto».

Le ammissioni arrivano da voci inattaccabili,
come quella di Piergiorgio Odifreddi
(“Stampa”, titolo:
«Colto, gentile e incompreso,
altro che Papa reazionario »):

«Ratzinger
è stato sistematicamente considerato dai media
un conservatore,
e Francesco un progressista,
mentre ci sono ottimi motivi
per ridimensionare entrambi i giudizi».

Si può anche cadere in contraddizione
come il “Fatto”, che in prima titola:
«Ratzinger: ragione, mal di testa e rivoluzioni
di un Papa conservatore»,
ma a pagina 4 aggiunge:
«Il Pontefice bavarese è stata una figura complessa,
difficile da ridurre a quella del rigido teologo conservatore».

Siamo solo all’inizio.

Umberto Folena, «Conservatore, anzi rivoluzionario.
Il giorno del crollo dei pregiudizi», in “Avvenire”,
martedì 3 gennaio 2023, p. 2.

Foto: Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger) /
insiemenews.it

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