L'arte dei piccoli passi

L’arte dei piccoli passi

 

L’arte dei piccoli passi – Non ti chiedo
né miracoli né visioni
ma solo la forza
necessaria per questo giorno!

Rendimi attento e inventivo
per scegliere
al momento giusto
le conoscenze ed esperienze
che mi toccano particolarmente.

Rendi più consapevoli le mie scelte
nell’uso del mio tempo.

Donami di capire
ciò che è essenziale
e ciò che è soltanto secondario.

Io ti chiedo la forza,
l’autocontrollo e la misura:
che non mi lasci,
semplicemente,
portare dalla vita
ma organizzi con sapienza
lo svolgimento della giornata.

Aiutami a far fronte,
il meglio possibile,
all’immediato
e a riconoscere l’ora presente
come la più importante.

Dammi di riconoscere
con lucidità
che le difficoltà e i fallimenti
che accompagnano la vita
sono occasione
di crescita e maturazione.

Fa’ di me un uomo
capace di raggiungere
coloro che hanno perso la speranza.

E dammi
non quello che io desidero
ma solo
ciò di cui ho davvero bisogno.

Signore,
insegnami
l’arte dei piccoli passi.

Arte dei piccoli passi

Antoine de Saint-Exupéry,
autore del famosissimo “Piccolo principe”,
è anche l’autore
di questa preghiera.

Scritta
in un periodo particolare
della sua vita,
introduce una tematica fondamentale:
“il passo dopo passo”,
sempre presente anche
ne “Il piccolo principe”.

Questa
è un’invocazione al Signore
in cui Antoine lo prega
di renderlo più riflessivo
e di fare le giuste scelte,
sottolineando proprio
come i piccoli passi,
giorno dopo giorno,
passo dopo passo,
lo aiuteranno a far fronte
al presente,
a quello che ogni giorno
deve affrontare.

***

L’arte dei piccoli passi – “Non ti chiedo
miracoli o visioni,
ma la forza
per affrontare il quotidiano.
Preservami dal timore
di poter perdere qualcosa
della vita.
Non darmi ciò che desidero,
ma ciò di cui ho bisogno.
Insegnami l’arte dei piccoli passi”.

È questa una preghiera
apparentemente minima,
quasi sussurrata
da uno scrittore
noto soprattutto
per il successo costante
di un suo romanzo,
Il piccolo principe.

Antoine de Saint-Exupéry,
che era anche aviatore
e che morì in volo nel 1914,
a 44 anni,
chiede a Dio
un dono raramente invocato,
quello della semplicità
e della fedeltà pacata e serena
nelle piccole scelte
di ogni giorno.

È lo stesso atteggiamento orante
del Salmista
nel delizioso quadretto
materno-filiale del Salmo 131:
«Non vado in cerca
di cose grandi,
superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno
come un bimbo svezzato,
in braccio a sua madre».

Siamo all’antipodo
dello stile del nostro tempo
che predilige l’eccesso,
l’urlato, l’esasperazione.

Un atteggiamento che si infiltra
anche nella spiritualità,
con la ricerca di visioni e di miracoli,
e con la predilezione
per le espressioni esteriori
e l’abbandono della paziente
e costante formazione interiore.

Il desiderio
va ben oltre le reali necessità
e così si vorrebbe
avere sempre di più,
sia nel benessere e nel successo,
sia anche nella religione.

Ecco, allora,
quella suggestiva espressione
dello scrittore francese:
«l’arte dei piccoli passi».

Invece di fare balzi clamorosi
e spesso rovinosi,
bisogna optare
per un lento e progressivo cammino.
Un passo dopo l’altro verso la meta
è molto più efficace
di una corsa sfrenata e sfiancante
che lascia
alla fine
ai bordi della strada.

Gianfranco Ravasi, “L’arte dei piccoli passi”,
in “Avvenire”, domenica 13 marzo 2005.

Foto: Arte dei piccoli passi /
prospettivag.it

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