Benedetto XVI visto dalla gente

Benedetto XVI visto dalla gente

 

Benedetto XVI visto dalla gente
Obbedire a Dio come Benedetto XVI è via per fare il bene di tutti

Benedetto XVI visto dalla gente – Gentile direttore,
papa Benedetto ha spesso detto
che non avrebbe voluto essere vescovo,
né prefetto della Congregazione della fede
e neanche Papa, ma aggiungeva sempre
che se Dio lo aveva voluto lì,
Lui doveva aiutarlo, doveva guidarlo.

Era la sua coscienza che tutto dipende da Dio,
proprio tutto e che bisogna obbedire a Lui
se si vuole il bene proprio e il bene degli altri,
e il bene di tutto il mondo.

Oggi, mentre rivolgo la mia preghiera
e il mio pensiero a Benedetto XVI,
gli chiedo di intercedere
perché io possa vivere come lui,
semplicemente obbedendo al Signore,
che chiama a seguire la strada che traccia per me
e sulla quale mi conduce verso il mio destino buono.

E tutto ciò che Dio vuole per me
è per il mio bene,
anche ciò che sembra duro,
come quando papa Benedetto si è dimesso!

E nell’obbedire alla Sua volontà,
in quel frangente ha fatto il bene suo
e di tutta la Chiesa.

È così semplice obbedire a Dio
e facendolo si fa solo bene!

Gianni Mereghetti, Abbiategrasso (Mi)

Benedetto XVI visto dalla gente
Il gran lascito di Benedetto XVI anche all’Università Cattolica1

Benedetto XVI visto dalla gente – Gentile direttore,
in occasione del novantesimo anniversario di fondazione
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – per felice intuizione
di padre Agostino Gemelli -, sabato 21 maggio 2011,

papa Benedetto XVI rivolse al rettore, ai docenti,
al personale tecnico-amministrativo,
agli studenti dell’Ateneo dei cattolici italiani,
in Aula Paolo VI, un discorso mirabile,
che ho avuto il privilegio di ascoltare in presenza
e che mi è rimasto impresso nella mente e nel cuore.

La lucida analisi del Pontefice
muoveva dalla considerazione che, nel nostro tempo,
«la cultura umanistica sembra colpita
da un progressivo logoramento,
mentre l’accento viene posto
sulle discipline dette “produttive”,
di ambito tecnologico ed economico;

si riscontra la tendenza a ridurre l’orizzonte umano
al livello di ciò che è misurabile,
a eliminare dal sapere sistematico e critico
la fondamentale questione del senso.

La cultura contemporanea – proseguiva il Papa –
tende a confinare la religione fuori dagli spazi
della razionalità: nella misura in cui
le scienze empiriche monopolizzano
i territori della ragione, non sembra esserci più spazio
per le ragioni del credere, per cui la dimensione religiosa
viene relegata nella sfera dell’opinabile e del privato»…

«La prospettiva cristiana – obiettava Joseph Ratzinger –
non si contrappone al sapere scientifico
e alle conquiste dell’ingegno umano, ma, al contrario,
la fede allarga l’orizzonte del nostro pensiero,
è via alla verità piena, guida di autentico sviluppo».

Benedetto XVI visto dalla gente
Il gran lascito di Benedetto XVI anche all’Università Cattolica2

Benedetto XVI visto dalla gente – «Fede e cultura
sono grandezze indissolubilmente connesse…
e la questione della Verità e dell’Assoluto
– la questione di Dio – non è un’investigazione astratta,
avulsa dalla realtà del quotidiano,
ma è la domanda cruciale, da cui dipende radicalmente
la scoperta del senso del mondo e della vita»…

«Il sapere della fede, quindi,
illumina la ricerca dell’uomo,…
ciò che la ragione scorge,
la fede illumina e manifesta»…

Anche da questa mia sintesi – che sicuramente impoverisce
la riflessione di Benedetto XVI, il quale non aveva paura
di parlare di “nuovo paganesimo”,
in riferimento alla contemporaneità –

emerge come il dialogo tra ragione e fede,
che non si escludono ma si integrano
(Atene, la ragione, ha bisogno di Gerusalemme, la fede),
sia stato il cuore della sua opera, come teologo,
e del suo pontificato;

un lascito destinato a produrre frutti ancora a lungo,
in seno alla Chiesa cattolica
e a beneficio dell’intera umanità.

Antonio Agazzi, Crema (Cr)

Benedetto XVI visto dalla gente
Tanti e significativi i ricordi del pontificato di Benedetto XVI

Benedetto XVI visto dalla gente – Gentile direttore,
conservo alcuni ricordi di Benedetto XVI.

Il primo è della Giornata Mondiale della Gioventù
nel 2005, a Colonia in Germania, dal tema:
“Siamo venuti per adorarlo”,
quando esortò a non farsi un Dio privato
ma a condividere con altri
questo grande tesoro che è in noi.

Ricordo poi l’Agorà di Loreto nel 2007,
col Pontefice che rispondeva alle domande
dei giovani sul senso della vita e su Dio,
invitandoli anche a sostenere politiche giuste sull’acqua.

Pur non essendo venuto a Prato,
all’Angelus del 2009 non fece mancare
la sua preghiera per la situazione difficile
attraversata dalla mia città
a causa della crisi economica
scoppiata due anni prima.

Nel 2011 ci fu
la Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid.
Anche in quell’occasione invitò ad alimentare
la fiamma della fede che è in noi,
sotto l’esempio di Giovanni Paolo II
che aveva beatificato il 1 Maggio dello stesso anno.

Da volontario del Movimento per la Vita
ricordo ancora l’udienza nella Sala Nervi
il 20 maggio 2012 nel giorno del Life Day
in cui era nata l’iniziativa “One of Us”, “Uno di Noi”,
il concepito non ancora nato che ha diritto alla vita.

Dal cielo ora prega per tutti noi.
La sua lezione non verrà dimenticata,
ma vivrà nel cuore di chi ha avuto modo di conoscerlo
o di vivere gli anni del suo pontificato.

Marco Giraldi, Prato

Benedetto XVI visto dalla gente
Gratitudine per Benedetto XVI il Papa della Bellezza

Benedetto XVI visto dalla gente – Gentile direttore,
ho sempre definito papa Benedetto XVI
il papa della “bellezza” intesa come purezza.

Nei suoi occhi la dolcezza del bambino,
la profondità della cultura, della sapienza
e nella loro luce la gioia di Cristo.

Nel 2013 scrissi il pensiero
che ora, direttore, le trasmetto:

«Il mio sguardo si incanta
verso quell’elicottero bianco
e nello spazio infinito
vola commosso il mio pensiero
a lei papa Benedetto
che raccolse il grido d’amore del suo predecessore:
“Spalancate le porte a Cristo”.

Non solo ha divulgato le parole di Giovanni Paolo II,
ma anche ha tenuto unito il gregge,
e inoltre ha chiesto perdono per gli errori della Chiesa…

Il suo garbo resta dipinto nel mio cuore;
le sue parole scolpite nella mia mente;
mi ha insegnato che la timidezza è purezza
e l’umiltà amore.

Scende la sera,
ma lei papa Benedetto XVI rimarrà per me
e per il mondo nutrimento della fede
nel silenzio della sua preghiera
e le sue giornate saranno fili
che tesseranno tele intrise dell’amore di Dio.

Non la dimenticherò
e pregherò per lei».

Ancora grazie direttore
e sia per tutti un anno sereno.

Luigina Grandelli Canova, Mantova

«Il ricordo commosso di un Papa
che seppe indicare la via della Verità»,
in “Avvenire”, martedì 3 gennaio 2023, p. 2.

Foto: Benedetto XVI (Joseph Aloisius Ratzinger) /
insiemenews.it

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