Corsica

Corsica: Risultati di indagini archeologiche

 

Conclusa la prima campagna di scavi

Corsica – Si è conclusa recentemente
la prima campagna di scavi nell’area della chiesa
di San Giovanni Battista, pieve di Cinarca,
risalente nel suo attuale aspetto
all’epoca della dominazione pisana (XII secolo).

Lo scavo, realizzato grazie all’iniziativa
del dott. Michel Piani, sindaco di Sari d’Orcino,
sul cui territorio si trova il monumento,
è stato diretto da Philippe Pergola,
del Pontificio Istituto di Archeologia cristiana di Roma,
con la piena collaborazione
delle Direzioni delle antichità e dei monumenti storici.

Corsica

Al di là dell’importanza dei dati archeologici
emersi nel corso delle indagini,
è da notare il positivo avvio di una politica
di individuazione e conservazione dei beni culturali
della Corsica, troppe volte poco o affatto conosciuti
al grande pubblico, specialmente di turisti,
che frequenta l’isola durante l’anno.

Si spera, fra l’altro,
che questo contribuisca ad ovviare,
almeno in parte, ad alcune delle piaghe
che affliggono il patrimonio monumentale
ed archeologico (e non solo in Corsica),
cioè scavi clandestini o condotti senza rigore scientifico
e restauri falsi o troppo massicci delle vestigia superstiti.

La chiesa di San Giovanni Battista,
ritenuta architettonicamente
una delle più belle dell’isola,
fu per lungo tempo la più importante
di tutta la zona sud occidentale,
almeno fino a che non rifiorì la diocesi di Ajaccio.

Foto: I ruderi della chiesa di San Giovanni Battista della Cinarca / dignois.fr

Corsica

Uno scavo stratigrafico,
condotto all’interno dell’edificio di culto,
ha consentito di risalire
ai successivi momenti di abbandono del monumento.

È poi venuto alla luce
il basamento di un ambone a pianta semicircolare
al centro del muro
che doveva dividere il coro dalla navata,
nonché fondazioni di una costruzione
anteriore alla basilica pisana.
Si spera che le prossime indagini
possano portare nuovi elementi a questo proposito.

Due tombe devastate
sono venute alla luce all’esterno dell’aula;
è molto probabile che facessero parte
di un sepolcreto più vasto,
finora ignoto,
forse di età alto-medioevale.

Fra gli altri ritrovamenti,
è da segnalare la presenza di ceramica
di tradizione africana,
databile dal V al VII secolo,
e di ceramica di importazione ligure e pisana.

Si è poi appurato
che il pavimento della chiesa del XII secolo
era costituito da grosse lastre di granito locale.

Corsica

È già programmato il proseguimento degli scavi
per l’estate dell’anno prossimo.
A questo proposito, la Regione
e la Soprintendenza alle antichità della Corsica
hanno istituito borse di partecipazione
per alcuni studenti del corso di specializzazione
del Pontificio Istituto di archeologia cristiana.

Il sindaco di Sari d’Orcino avrebbe in progetto,
al termine di future indagini e restauri,
di riprendere una tradizione viva in tutto il Medioevo,
facendo della chiesa di San Ghjuvan Battista
un centro di culto e di pellegrinaggio.

Danilo Mazzoleni, «Risultati di indagini archeologiche
in Corsica», in “L’Osservatore Romano”,
29 dicembre 1978, p. 6.

Foto di apertura: Lato est della Chiesa
di San Giovanni Battista della Cinarca (XII secolo) /
corse-romane.eu.

Lascia un commento