Benedetto XVI visto da Scola

Benedetto XVI visto da Scola
Un amico, un maestro, un padre
Tutta la sua vita nel segno dell’umiltà

 

Benedetto XVI visto da Scola – Un rapporto
intellettuale che nel corso del tempo
si è approfondito sempre di più
fino a diventare autentica amicizia.

Di Benedetto XVI
il cardinale Angelo Scola
ama sottolineare non solo
la profondità dello studioso
ma anche l’amabilità del tratto umano
contraddistinto
da una straordinaria umiltà e delicatezza.

Per l’arcivescovo emerito di Milano
Joseph Ratzinger non è stato
solo un maestro, ma molto di più.

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Benedetto XVI visto da Scola – «Incontrai
l’allora professore e vice rettore
dell’Università di Regensburg nel 1971
– spiega il porporato -,

per discutere del progetto di Communio,
cui – come è noto – parteciparono
taluni significativi teologi del calibro
di De Lubac, von Balthasar, Chantraine…

Dopo la nomina di Joseph Ratzinger
a prefetto della Congregazione
per la Dottrina della fede,
la reciproca conoscenza
si approfondì sempre più,
divenendo amicizia.

Da più di cinquant’anni
papa Benedetto è per me un amico,
un maestro e un padre».

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Benedetto XVI visto da Scola – Cosa
ha significato e significa tuttora
il pontificato di Benedetto XVI per la Chiesa?

«Ha favorito, e continuerà a farlo,
una perspicace dimostrazione
di come l’avvenimento di Cristo
può orientare la vita della singola persona,
della Chiesa e dell’umanità tutta».

Qual è stato il suo tratto distintivo?

«Una fede profonda
entro la quale tutta la ragione
può muoversi a suo agio».

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Benedetto XVI visto da Scola – Quale eredità
lascia alla Chiesa
anche alla luce della sua scelta
di rinunciare al ministero petrino?

«Lo ha anticipato
il giorno stesso della sua elezione
definendosi come
un “umile servitore della vigna”,

dove la virtù dell’umiltà
attraversa non solo i suoi gesti,
ma tutto il suo magistero
e tutta la sua teologia.

La rinuncia al pontificato
ha certamente la sua radice
in questa pratica dell’umiltà.

Anziché congetturare su motivazioni
che in realtà non si conoscono,
bisognerebbe vivere immedesimandosi
con questo suo atteggiamento».

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Benedetto XVI visto da Scola – Benedetto XVI
ha affrontato il problema
della scristianizzazione dell’Occidente
senza anatemi
ma cercando di mostrare
la razionalità del credere.
Un bilancio di questo impegno?

«Il bilancio mostra un guadagno imponente
e poggia su un approfondimento originale
dell’insuperabile binomio fede-ragione».

Benedetto XVI si è trovato
a guidare la Chiesa in momenti difficili,
primo fra tutti
l’esplosione dello scandalo pedofilia.
In questa lotta la Chiesa,
anche quella di oggi,
in che modo è debitrice al Papa emerito?

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Benedetto XVI visto da Scola – «Invito a leggere
la sua Lettera agli irlandesi (2010)
e ricordo le sue affermazioni
alla Via crucis del 2005
sulla sporcizia nella Chiesa
oltre all’omelia della Messa
Pro eligendo Pontifice del 2005.

Di fronte alla gravissima prova della pedofilia
Papa Benedetto ha introdotto
strumenti giuridici decisivi
perché siano sempre rispettate
verità e giustizia».

Davide Parozzi, «Scola: un amico, un maestro,
un padre. Tutta la sua vita nel segno dell’umiltà»,
in “Avvenire”, martedì 3 gennaio 2023, p. 9.

Foto: Benedetto XVI
(Joseph Aloisius Ratzinger) /
insiemenews.it

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