Benedetto XVI visto da Pellettier

Benedetto XVI visto da Pellettier
Pellettier: ha stimato e dato spazio alla parola delle donne

 

Benedetto XVI visto da Pellettier – Un
«teologo-pastore», un «uomo classico»
ma capace di grande audacia
e di «immensa intelligenza»
nonché di «autentica stima»
nei confronti delle donne.

Questo è stato Benedetto XVI
secondo Anne-Marie Pelletier,
biblista francese,
prima donna e laica insignita
del premio Ratzinger nel 2014.

Docente di Sacra Scrittura
ed Ermenutica biblica
alla facoltà di Notre Dame
del Collège des Bernardines
e autrice delle meditazioni
della Via Crucis del 2017,

Pelletier è una
delle studiose più acute
della presenza femminile nella Chiesa.
Per questo, è stata scelta per la nuova
Commissione vaticana di studio
sul diaconato femminile,
istituita da papa Francesco nel 2020.

Professoressa Pelletier,
come si è espressa in gesti concreti
la stima che Benedetto XVI
aveva nei confronti delle donne?

Benedetto XVI visto da Pellettier – È esemplare
la sua scelta di ratificare la realizzazione
di un supplemento mensile,
all’interno dell’Osservatore Romano,
dal titolo “Donne, Chiesa, mondo”.

Da oltre dieci anni, questa pubblicazione
dà una voce libera e creativa alle donne,
in modo molto ufficiale.

La storia del supplemento, certo,
fa capire come l’operazione
non sia stata facile.

Ma papa Ratzinger ha dimostrato
come la parola delle donne,
in cui si riflette la loro comprensione
della fede e della vita della Chiesa,
può avere spazio e riconoscimento
all’interno dell’istituzione ecclesiale.

Che visione aveva Benedetto XVI
dell’universo femminile?

Lo stimava. In questo, è stato testimone
dell’atteggiamento di considerazione che,
nell’ultimo secolo,
la Chiesa ha avuto nei confronti delle donne.

Numerose testimonianze attestano
come il Papa emerito
lo abbia incarnato nelle relazioni quotidiane
intrattenute con laiche e religiose.

Detto ciò,
egli aveva una visione classica
del posto delle donne nella Chiesa.
La sua ecclesiologia,
ponendo al centro il sacerdozio ministeriale,
non lasciava intravedere quei cambiamenti
che ora molte cattoliche auspicherebbero.

Lei utilizza spesso il termine “classico”
riferito a papa Ratzinger. Che cosa intende?

Benedetto XVI visto da Pellettier – Per molti versi,
Benedetto XVI è stato un uomo classico.
Il suo posto naturale era la tradizione,
che ha abitato con grande familiarità e intelligenza
e, al tempo stesso, con una certa diffidenza
verso l’innovazione.

Il suo Pontificato, tuttavia,
ha avuto squarci di grandissima audacia,
che hanno sorpreso tanti.

Un solo esempio: la sua rinuncia
ha demolito certa narrativa sacralizzante
del ministero pontificio
per riportarlo alla realtà di un servizio
vissuto con fedeltà e umiltà
in mezzo all’incongruenza della storia.

In questo passaggio,
la funzione del pontefice
non ha perso nulla.
Al contrario,
ci ha guadagnato in verità spirituale.

L’ha definito anche un «teologo-pastore».
Che cosa intende?

Benedetto XVI per me è stato
un grande “teologo-pastore”.
Una figura tipica della Chiesa
dei primi secoli che, però,
in seguito ha teso a perdersi
quando l’opera del teologo
e l’ufficio di pastore si sono separate.

Che cosa apprezza di più
del Ratzinger teologo?

Benedetto XVI visto da Pellettier – Nella sua
lunghissima vita è stato testimone instancabile
del fatto che quando la fede è vissuta
nella semplicità del Vangelo,
essa mobilita tutte le risorse dell’intelligenza.

Per restare se stessa,
nella rettitudine della verità,
richiede il rigore e la forza del pensiero.

La fede va interrogata,
messa alla prova, approfondita
in un lavoro mai finito.

Una grande lezione per questo tempo
che tende a privilegiare
forme di religione approssimativa,
emotiva, impoverita
e dunque esposta a ogni sorta
di deformazioni e nostalgie.

Per Benedetto XVI, inoltre,
tale tensione non è elitaria
bensì condizione di credibilità
della fede stessa.

Per questo,
le sue opere e i suoi messaggi,
pur densi, sono accessibili
a chiunque vi si dedichi
con un po’ di attenzione.

Ci lascia, dunque, una grande eredità
da meditare nel presente e nel futuro.

Da francese quale sono,
amo ricordare il suo discorso
al Collège del Bernardins del 2008:

in quelle parole luminose,
ispirate a questo luogo
simbolo del pensiero medievale,
è contenuto un contributo fondamentale
alla comprensione del posto del cristianesimo
nella cultura europea.

Che cosa ha significato per lei
il Premio Ratzinger?

Benedetto XVI visto da Pellettier – Un riconoscimento
che va ben oltre la mia persona.
Un segno tangibile
del fatto che la riflessione teologica
può e deve essere praticata
non solo al maschile
ma anche al femminile.

Si tratta
di un passo decisivo per la Chiesa.
Quest’ultima ripete da anni
che le donne devono avere
maggiore visibilità e attenzione.

La vera rivoluzione, però,
consiste nel dare loro voce
e ascoltarle,
ammettendo che la comprensione
della fede delle donne è necessaria
quanto quella degli uomini.

Lucia Capuzzi, «Pellettier: ha stimato
e dato spazio alla parola delle donne»,
in “Avvenire”,
martedì 3 gennaio 2023, p. 8.

Foto: Benedetto XVI
(Joseph Aloisius Ratzinger) /
insiemenews.it

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