Abate1

Abate1

Abate1
L’abate di un monastero ordina:
«Portatemi la Sacra Bibbia!
Voglio che questo giovane novizio s’impegni,
nel suo nuovo cammino,
giurando sulla Bibbia».
«Ahimé, abba – gli dice un monaco –
il nostro cane ha divorato completamente la nostra Bibbia».
«Ebbene, portatemi il cane!».

«Perché arrivi così in ritardo all’ufficio divino?»,
mormora l’abate a un novizio.
«Perché mentre ero nell’orto mi ha punto una vespa».
«Dove?».
«Non te lo posso dire, abba…» fa il giovane arrossendo.
«Beh, va’ subito a sederti nel coro».
«Ma… ma… non posso farlo, abba.
Forse non hai capito…».

L’abate di un monastero rampogna un giovane novizio:
«Sei talmente pigro che mi ricordi l’altro gallo del nostro pollaio».
«Perché, ce ne sono due?».
«Sì. Il primo canta ogni mattina.
Il secondo, con un cenno del capo, si limita ad approvare».

«Temo per il nostro maestro dei novizi
disse un giorno l’abate di un monastero al suo consigliere –
perché, invece d’ispirare in essi fiducia,
ispira paura».
«Non è un buon metodo questo?».
«No. Perché colui che ispira paura ne ha lui per primo».

Da R. Kern, «Arguzie e facezie dei Padri del deserto», Gribaudi Ed., Tipolitografia Porziuncola S. Maria degli Angeli, Assisi (PG) 1995, pp. 18.20.23-24.

Foto: Dal cellulare

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