Chiesetta di Val Jumela

Chiesetta di Val Jumela

 

Origine

Chiesetta di Val Jumela – È
una chiesetta giovane:
è nata nel 2004
ed è dedicata a S. Uberto.

Non a caso questo piccolo fiore
è sbocciato in concomitanza
con il rombo delle escavatrici,
che tracciavano il percorso
della contestata seggiovia
di congiungimento di Pozza con Penia.

È sorta per iniziativa
della sezione cacciatori
della Val Jumela.

Descrizione

Chiesetta di Val Jumela – L’interno
è arricchito dalle decorazioni
di Tullio Bernard
e da vetrate policrome;
in due nicchie protette
sono collocate le statue lignee
della Madonna e di S. Lorenzo,
patrono di Pera,
opera di Renato Decristina.
Un caratteristico Cristo ligneo
sovrasta l’altare.

Val Jumela

Chiesetta di Val Jumela – La
Val Jumela bassa,
dove sorge la cappella,
è molto cara alla gente del posto,
perché rappresenta “la mont”
(l’alpeggio)
e perciò la memoria
di una lunga storia di laboriosità,
di sudori e di sacrifici,
delle generazioni passate,
in lotta per sopravvivere.

«La chiesetta – scrisse il cronista
nel giorno dell’inaugurazione –
vuole essere omaggio a quella storia
di sofferenza dei fassani,
oltreché uno stimolo alla preghiera
e al ristoro spirituale,
sia per i locali
che per i molti escursionisti
che raggiungono la zona
a piedi».

Chiesetta di Val Jumela

S. Uberto e i cacciatori, perché?
Uberto fu vescovo di
Tongress-Maastricht
dal 705 al 727.
Le sue spoglie
riposano ad Andage
e, precisamente,
nel monastero benedettino
delle Ardenne
che da allora prese il suo nome.

Si fissò la sua festa
al 3 novembre,
già nell’antichità.

La storicità della sua esistenza,
è confermata anche dall’istituzione,
in varie parti d’Europa,
di confraternite
e di un Ordine cavalleresco
che portano il suo nome.

È leggenda, invece,
quella secondo cui Uberto,
nel corso di una battuta di caccia,
vide apparire un cervo
con tra le corna
l’effige del crocifisso.
Ad essa è legato
il riferimento dei cacciatori europei
a S. Uberto come patrono.

***

Chiesetta di Val Jumela – È il caso
di ricordare che in Trentino,
a Vigo di Ton,
fu scoperta nel 2002,
una sua reliquia
con l’«autentica» in latino
che ricorda
come Papa Innocenzo XI
l’abbia donata al nobile
Giuseppe Mattia Leopoldo,
signore di Ton,
allievo del Collegio Germanico
(anno 1588).

Da alcuni anni,
l’Associazione Cacciatori Trentini
ha fatto di questa chiesetta
il proprio santuario…
perché ci sono valori
che vanno oltre il trofeo!

Bepi Grosselli –
Roberta Gampiccolo,
«Chiesette alpine nel Trentino»,
Vita Trentina Editrice,
Trento 2008, p. 16.

Foto: Val Jumela e Sentiero Pederiva /
vecchiescarpe.blogspot.com
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