Benedetto XVI visto da Roccella

Benedetto XVI visto da Roccella: da lui idee
che spingono all’impegno civile

 

La ministra della Famiglia
ricorda che il pensiero di papa Benedetto
è stato decisivo per capire le grandi sfide culturali
che hanno preso consistenza nel nostro tempo

Benedetto XVI visto da Roccella – A Benedetto XVI
ha dedicato un commosso intervento su Facebook,
salutando «con amore e tristezza» un Papa
al quale sente profondamente legato
il suo impegno pubblico,
dal giornalismo alla politica.

Eugenia Roccella, ministra della Famiglia,
pochi minuti dopo la notizia del decesso
ha scritto che «è stato fra i primi,
e purtroppo fra i pochi,
a vedere nella manipolazione dell’umano
il pericolo più insidioso
per gli stessi diritti sociali.

E al crocevia della storia
ha scommesso sul risveglio di un Occidente,
minacciato dall’esterno
e più ancora dall’interno,
da una deriva nichilista.

Una scommessa destinata a esser vinta,
nonostante tutto?
È l’impegno che dovremmo assumere oggi».

E con Avvenire ricorda ora – da credente –
iniziative e idee che le sono state ispirate
da Joseph Ratzinger-papa Benedetto.

***

Benedetto XVI visto da Roccella – La sua esperienza
politica e giornalistica più recente
prende avvio e consistenza
negli anni di Benedetto XVI.
Da cosa si sente legata al Papa emerito?

Sono entrata in politica
quando ha cominciato a emergere
la cosiddetta “questione antropologica”.

Molti, in politica,
ma anche nello stesso mondo cattolico,
hanno equivocato la portata e la natura
dell’evento, scambiando l’onda anomala
del grande mutamento antropologico
per una semplice rivendicazione di diritti,
o per una questione etica.

Benedetto XVI,
come il cardinale Ruini,
ha sempre avuto molto chiaro
l’orizzonte che si delineava,

cioè la perdita del senso del limite umano,
la crisi non soltanto della fede cristiana
ma della bellezza “dell’avventura di essere uomo”.
Un uomo creato a immagine di Dio.

***

Benedetto XVI visto da Roccella – Ha
un ricordo personale
cui è tornata in questi giorni?

Ho conosciuto il cardinale Ratzinger
quando partecipava agli incontri culturali
organizzati da Gaetano Rebecchini.

Colpiva in lui la dolcezza del tratto,
l’espressione mite,
che quasi sorprendevano in una persona
il cui pensiero era una costruzione intellettuale
così ferma e compiuta.

In un altro incontro,
quando già era Pontefice,
volle ringraziarmi per il ruolo avuto
nel Family day del 2007,
commuovendomi profondamente.

***

Benedeto XVI visto da Roccella – Le convinzioni
per le quali si batte e il suo impegno pubblico
sono debitori degli insegnamenti di Ratzinger?

Certamente.
Lui ha combattuto qualcosa
che io ho vissuto personalmente,
essendo cresciuta
in un ambiente laico e antireligioso:

il conformismo del disincanto,
un’indifferenza verso il trascendente
data per scontata.

E questo porta a un’idea della vita
come consumo del puro presente,
consumo di persone, beni, esperienze,
senza puntare a costruire il futuro,
il proprio e quello della comunità.

Perdendo il senso della creaturalità
si smarrisce anche il legame
di fratellanza tra gli uomini,
l’idea stessa della solidarietà.

Quando Benedetto,
nella Caritas in veritate,
afferma che «la questione sociale
è diventata radicalmente
questione antropologica»

indica una linea d’azione
per chi fa politica,
ed è una linea
che ho sempre cercato di seguire.

***

Benedetto XVI visto da Roccella – Qual è
il tema del pensiero di papa Benedetto
che più ha influito su di lei?

La scienza,
nell’opinione pubblica di oggi,
è spesso considerata
come una nuova religione,

o meglio, una superstizione,
con un atteggiamento
che è il contrario della laicità
tanto proclamata a parole.

Non si può nemmeno parlare di scientismo:
c’è un’aspettativa miracolistica
nei confronti degli scienziati,
visti come i portatori
di una nuova utopia
della salvezza terrena.

Il logos a cui Ratzinger
ha sempre fatto riferimento,
la ragionevolezza della fede,
sono per me l’esempio
di una vera laicità,
cioè di una solida libertà critica
attuata con gli strumenti della ragione.

***

Benedetto XVI visto da Roccella – In cosa
pensa sia ancora attuale, in particolare,
il magistero di Ratzinger?

Penso che oggi
si dovrebbe riflettere
sul discorso fatto a Subiaco,
il 1° aprile 2005,
quando, ancora cardinale,
ricevette il premio San Benedetto,

e formulò la proposta,
rivolta ai non credenti,
di vivere “come se Dio ci fosse”.

Molti l’hanno interpretata
come un aggiornamento
della famosa scommessa di Pascal,
e lo è,
ma con una significativa differenza:

le convinzioni morali diffuse,
all’epoca di Pascal,
erano ancora impregnate di cristianesimo.
Oggi non più.

La proposta di Ratzinger è rivolta
a chi è consapevole che «il tentativo
di fare completamente a meno di Dio
conduce sempre di più
verso l’accantonamento totale dell’uomo».

Come ha scritto Marcello Pera,
il non credente ha tutto da guadagnare
nell’accettare questa proposta,
considerando che il Dio laico
di chi non ha fede
«è il Dio della sua coscienza,
il Dio che lo fa agente morale».

***

Benedetto XVI visto da Roccella – Qualcuno
ha tentato di contrapporre Benedetto a Francesco.
Cosa ne pensa?

Non credo che nella Chiesa
ci siano vere e proprie contrapposizioni.
Ci sono differenze, come è naturale,
ma sempre dentro una storia
di continuità sostanziale.

Interpretare le differenze
come contrapposizioni
è frutto di una lettura riduttiva,
che vede nella Chiesa
solo un soggetto politico.

Benedetto,
nonostante la sua analisi lucidissima
sulla perdita della tradizione religiosa
e morale in Europa,

aveva ancora una grande fiducia
nella capacità dell’Occidente
di trovare nelle proprie radici
l’energia per superare la crisi.

Papa Bergoglio ha un’altra visione,
ritiene che l’Occidente, per uscire
dallo smarrimento inquieto che l’attraversa,
debba aprirsi e contaminarsi.

***

Benedetto XVI visto da Roccella – Nella vita di fede
cos’ha imparato da papa Benedetto?

Rileggo spesso i suoi scritti,
ne ho uno anche in questi giorni sul comodino.

Sono un antidoto potente alle incertezze
che viviamo tutti i giorni,
perché palpita nelle sue parole
non solo la forza di una grande fede
ma anche la forza della ragione, del logos,
a cui oggi è più che mai necessario ricorrere.

Francesco Ognibene, «Eugenia Roccella: da lui idee
che spingono all’impegno civile», in “Avvenire”,
martedì 3 gennaio 2023, p. 10.

Foto: Benedetto XVI
(Joseph Aloisius Ratzinger) /
insiemenews.it

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