A buon cavallo

A buon cavallo non occorre dir trotta

Cosa vuol dire?

Alla lettera, il proverbio A buon cavallo non occorre dir trotta vuol dire:

Il cavallo in buon istato di salute ed in buone condizioni, scrisse il Caviglia, è sempre volonteroso nel disimpegno delle sue abituali funzioni. Se talvolta avviene che si rifiuti agli usati servizi, cercando bene, non si tarda a scoprire la ragione del fatto insolito. Gli oggetti di bardatura, il morso, la ferratura, siano tosto osservati con diligenza e si scoprirà che qualche cosa non è in perfetto ordine. Può anche darsi che per effetto di momentanea indisposizione, si mostri men volonteroso. (Carlo Volpini, 516 proverbi sul cavallo, Cisalpino-Goliardica 1984, p. 23).

In senso figurato A buon cavallo non occorre dir trotta sta a significare che le persone affidabili non hanno bisogno di essere spronate.

Questo proverbio credo sia il più richiesto dagli imprenditori che spesso non avendo la possibilità di stare dietro ad ogni loro affare abdicano alcuni compiti a persone scelte da loro e reputate affidabili. Questo proverbio si cuce addosso perfettamente a questa situazione, in quanto l’imprenditore non necessita di dover dire ai propri subalterni quello che devono fare in quanto la loro indole si presta automaticamente ad assolvere ogni incarico assegnato. (giuseppeferrante.altervista.org)

Variante
A cavallo ‘e razza nun serve scurriàto.
(Proverbio napoletano)
Traduzione: “Al cavallo di razza non serve essere frustato”, oppure: “Per il purosangue non ci vuole la frusta”.
“O scurriato” è una specie di frusta che usavano i vetturini da nolo ed ogni conduttore di vettura con cavallo; la parola deriva dal latino virga excorrigiata ossia bastone con le corrigia (strisce di cuoio).
In senso figurato significa:
Un giovane bene educato non avrà mai bisogno di rimproveri o richiami perché si comporterà sempre nel migliore dei modi.
Foto: Oleg Shuplyak, Illusione di fattoria / wallpaperflare.com

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