A' altare sgarrupàto

A’ altare sgarrupàto nun s’appicciano cannèle: letteralmente Sull’altare in rovina non si accendono candele”.

Un miracolo, una grazia, un’intercessione divina. Di certo se siete in una chiesa e state accendendo una candela è per chiedere una di queste cose. Niente di più inutile, però, in alcune circostanze. È quanto emerge dal significato di questo proverbio napoletano tanto caustico quanto foriero di verità.

Non è dato sapere, come nella maggior parte dei casi, chi sia l’autore di questo antico proverbio napoletano.

Esso è citato in “Il Candelaio” di Giordano Bruno. Boniface et Le Pedant, Comedie en prose imitée de l’Italien de Bruno Nolano, Ristampa curata da Vittori Imbriani, Riccardo Marchieri di Gius, Napoli 1886”. Nell’Atto quarto. Scena VIII: Martha. Bonifacio, alla p. 107, si legge:

Martha. Come vi stà la borsa?
Bonifacio. Come il ceruello di vostro Martino (volsi dir marito): quando la non há carlini dentro.
Mart. Io dico di quella di sotto.
Bon. Gran mercé a vostra cortesia; voi andate cercando il male come i’ medici: si voi ui potessiuo remediare; ui farei intendere il come, et quale si volete della broda andate a S. Maria della noua.
Mart. Volete dir ch’io son cosa da frati, ser coglone.
Bon. Io vi dirrò d’auantaggio, voi siete cosa da cemiterio, per che vna femina che passa trenta cinque anni, deue andar in pace ideste in purgatorio ad pregar dio per i viui.
Mart. Questo niente manco douiamo dir noi femine di voi altri mariti.
Bon. Dominedio non há cossi ordinato, perche há fatto le femine per gl’homini et non gl’homini per le femine, et son state fatte per quel seruitio, et quando non son buone a’ quello, facissen presente al pouero diauolo per ch’ il mondo non le vuole. Ad altare scarrupato non s’accende candela; à scrigno sgangherato non si scrolla sacco.
Mart. Non è vergogna ad vn’huomo attempato qual voi siete, di farsi sentir parlar in questa foggia?…

Dal contesto si evince che il proverbio A’ altare sgarrupàto nun s’appicciano cannèle, consiglia di lasciar perdere donne vecchie e/o brutte, vista l’inutilità di andare loro dietro, corteggiarle o far loro complimenti, poiché non ci sarebbe nulla da guadagnarci in un amore di siffatta specie. Da qui la battuta equivalente: A donne anziane non si fanno moine”.

In seguito, poi, per estensione di significato, è passato anche ad intendere che ci sono cause perse in partenza; in questi casi, è inutile perdere tempo con situazioni e persone che non hanno nulla da offrici.

Foto: Oleg Shuplyak, Illusione di fattoria / wallpaperflare.com

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