Uomini e donne

Uomini e donne, diversità tra pari

 

L’8 marzo è una buona occasione
per ricordare a tutti
che la parità tra i sessi
è un bene da perseguire

Uomini e donne – «Allora,
domani è la festa della donna».
«E perché?
Come mai le donne vanno festeggiate
e gli uomini invece no?».

Non preoccupatevi di fare domande.
Anzi, più ne fate e meglio è.
È la dimostrazione
che per le ragazze e i ragazzi di oggi
essere donna non è meno importante
di essere uomo.

Non è stato sempre così, purtroppo,
e la Giornata internazionale della donna
(questa la denominazione ufficiale)
è stata istituita proprio per ricordare
che tra uomo e donna la parità è perfetta,

nessuno può pretendere
di avere più diritti di un altro.
O, meglio, di un’altra.

Diversità tra pari

Uomini e donne – Attenzione, però,
perché quando parliamo di parità
non stiamo affatto negando
che esistano differenze.

Il bello, al contrario,
sta proprio nel fatto
che essere donna o uomo
non è la stessa cosa.

Si può fare il medesimo lavoro,
per esempio,
ma ci sarà sempre qualcosa di diverso
e di molto personale
nel modo in cui si affrontano
gli impegni professionali.

Ancora una volta,
bisogna procedere con prudenza.

Anche in passato si ammetteva
che le donne erano differenti dagli uomini:
la bellezza era una virtù femminile,
la forza una dote maschile
e via di questo passo.

Diversità tra pari

Uomini e donne – Non è così semplice.
Femminilità e virilità
(è una parola che viene dal latino
“vir”, “uomo”) sono un mistero
che non si impara in un giorno.

Diventare adulti significa proprio questo:
scoprire in che maniera la differenza
nella quale sono nato o nata
mi permette di guardare al mondo,
consentendomi conoscere meglio
non solo me stessa o me stesso,
ma anche di dialogare con l’altro o con l’altra.

Un compito bello e difficile,
per il quale è necessario riconoscere
che la parità esiste
e che è un bene per tutti.

“Uomini e donne, diversità tra pari.
L’8 marzo è una buona occasione
per ricordare a tutti che la parità tra i sessi
è un bene da perseguire”, in “Popotus”,
supplemento di “Avvenire”,
martedì 7 marzo 2017, n. 1973, p. 1.

Foto: Crocus / dengarden.com

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