Nostra sorella

Nostra sorella

 

Nostra sorella – Buon giorno, Maria.
Di te sappiamo poche cose.
Troppo poche per i nostri desideri.
Vorremmo saperne di più.

Ad esempio, nel Vangelo si parla di te
praticamente solo al momento dell’annuncio dell’Angelo.

Ma prima di allora e dopo chi eri?
Come vivevi?
Cosa facevi?

Sai, Maria, quando si è interessati a qualcuno,
si vorrebbe sapere tutto della sua vita.
Anche i piccoli particolari.

E quando non si riesce a scoprirlo,
si cerca di immaginare.
Ci permetti, Maria, di immaginare qualcosa di te?

Nostra sorella – Sei nata nel nostro mondo,
fai parte della nostra storia
e hai sangue umano nelle tue vene:
il nostro sangue.
Perciò ti diciamo con gioia:
“Buon giorno, sorella!”.

Anche tu, come ogni bimbo,
quando sei nata,
hai avuto bisogno di tutti.

Ti immaginiamo crescere,
abbozzare i primi sorrisi,
piangere le prime lacrime,
mettere i primi denti,
balbettare le prime parole,

muovere i primi passi,
diventare a poco a poco
una bambina semplice, riflessiva e attenta,
simpatica e allegra.

Ma niente di particolare
da farti segnalare una “bambina prodigio”.

Nostra sorella – Ci piace pensarti così:
ti sentiamo più vicina,
capace di comprenderci
perché hai vissuto con semplicità la nostra vita.

Una cosa è certa: la tua vita intera
è stata orientata radicalmente verso Dio.

Il tuo atteggiamento era però quello
di una bambina normale,
intelligente e sicura,
semplice e diritta.

La tua continua attenzione a Dio
non ti portava fuori dalla realtà,
ma ti faceva serena e lieta
come chi ha imparato a porre in Dio la sua fiducia.

Suor Lina Farronato, «Buon giorno, Maria»,
Collana “Sorgenti”, Casa editrice Marna srl,
1991, Barzanò (Como), pp. 7-8.

Foto: Maria Mater Ecclesiae (mosaico)
Piazza San Pietro, Vaticano / vaticannews.va

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