Ritrovare la via della pace

«Ritrovare la via della pace»
L’appello nella notte di Savona

Ritrovare la via della pace. Dopo il rinvio
della Marcia per il Covid, la preghiera nella Cattedrale ligure
con la testimonianza dell’emerito di Ivrea, Bettazzi.
Le parole del vescovo Marino. L’edizione 2022 ad Altamura

Ritrovare la via della pace. Anche la sera del 31, a Savona,
alle 18 in punto si sono uditi 21 rintocchi di campana.
Ad ogni colpo di battaglio una lettera dell’alfabeto,
al fine di ricordare tutti i morti di tutte le guerre.

Si è aperta così,
con la città che si ferma per non dimenticare,
la serata di veglia e preghiera «Ritrovare la via della pace».

Come già avvenuto lo scorso anno,
neanche quest’anno si è svolta la consueta Marcia nazionale della Pace,
a causa dell’evolversi della pandemia.

Ma i momenti di riflessione
e gli appuntamenti liturgici
hanno tuttavia riproposto l’importanza
di una riscoperta della “pastorale della pace”.

«Il messaggio che a me sta particolarmente a cuore
è quello di ritrovare la via della pace.
Devo dire che, purtroppo, negli ultimi anni,
una catechesi attenta al Vangelo della pace
si è un po’ smarrita, mi pare, nella Chiesa.

Credo che vada ritrovata, la pace,
come parola centrale dell’Evangelo»,
ha detto il vescovo di Savona-Noli, Calogero Marino.

«C’è bisogno di pace sulla faccia della terra,
negli ultimi periodi sono indubbiamente aumentati i conflitti,
le spese militari, in altre parole, sono aumentate le guerre,
tuttavia se ne parla molto poco»,
ha ribadito don Luigi Ciotti.

Nelle sue parole, ancora, la denuncia per le diseguaglianze,
acuite dalla pandemia, a cominciare proprio
dall’accesso alle cure e ai vaccini.
«Il primo diritto, è quello alla salute»,
ha infatti ricordato il fondatore di “Libera”.

In mattinata intanto si erano confrontati,
a partire dai ripetuti appelli di papa Francesco
e di 50 Nobel per la pace che chiedono il taglio delle spese militari,
il professor Carlo Rovelli, fisico teorico saggista;

il vescovo emerito di Ivrea, Luigi Bettazzi,
presidente emerito di Pax Christi International;
Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano
e don Renato Sacco, consigliere nazionale di Pax Christi.

La Messa di fine anno in Duomo
ha poi visto concelebrare, assieme al vescovo di Savona- Noli,
l’emerito di Ivrea, Bettazzi, (98 anni, protagonista
di tutte le Marce della pace svoltesi finora),

l’arcivescovo Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi,
il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano Luigi Renna,
presidente della Commissione episcopale
per i problemi sociali e lavoro giustizia e pace della Cei,
e l’arcivescovo di Genova, Marco Tasca.

«Lo shalom – ha ribadito il vescovo Marino –
dice la pienezza del dono di Dio,
che è dono, appunto, ma che, però,
chiede di essere accolto dagli uomini,
chiede di costruire una cultura della pace,
a partire proprio dalla radice cristologica.

Cristo, infatti, è la nostra pace.
Ecco, io vorrei che questo tema della pace
ritornasse al centro dell’attenzione della comunità cristiana».

L’omelia è poi stata tenuta da Bettazzi
che ha anche ironizzato sulla sua età
e l’ininterrotta frequentazione con l’appuntamento di fine anno.

«Hanno chiesto a me, vescovo di 98 anni – ha detto
il presidente emerito di Pax Christi International –
perché dal 31 dicembre 1968, a Sotto il Monte
dove si è svolta la prima Marcia della pace,
non ho mancato una sola edizione».

E quest’anno, quando la pandemia ha reso più necessario
lo spirito di appartenenza alla comunità,
«dobbiamo ritrovare il valore del “noi”
in un contesto – è stata l’esortazione di Bettazzi –
in cui sembra sempre ancora prevalere la parola “io”».

Promossa dalla Commissione episcopale
per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace,
con l’Ufficio Cei per la pastorale sociale,
con Pax Christi, la Caritas italiana, l’Azione Cattolica
e molte altre organizzazioni e movimenti,

la Marcia della pace tornerà al termine del 2022 con destinazione
la diocesi di Altamura- Gravina-Acquaviva delle Fonti,
di cui è vescovo proprio il presidente nazionale di Pax Christi,
l’arcivescovo Giovanni Ricchiuti.

Un ritorno in Puglia dunque,
ancora una volta sui passi del venerabile don Tonino Bello,
il vescovo già presidente di Pax Christi.

Nello Scavo,«”Ritrovare la via della pace”.
L’appello nella notte di Savona»,
in “Avvenire”, domenica 2 gennaio 2022, p. 4.

Foto: Una piccola delegazione di partecipanti alla
Marcia della Pace a Savona / avvenire.it

DA SAPERE

Da due anni la pandemia condiziona l’evento

Già il 31 dicembre 2020
l’appuntamento di preghiera e riflessione sulla pace,
promosso da Cei, Azione cattolica, Caritas e Pax Christi
aveva subito uno stop.

E anche nel 2021 la marcia,
giunta alla 54ª edizione, è stata annullata,
o meglio sostituita da un momento di preghiera e riflessione
in Cattedrale di Savona, chiamata a ospitare questa edizione.

Da “Avvenire”, domenica 2 gennaio 2022, p. 4.

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