Moneo – L’invenzione antica di Moneo
Moneo – Il tema della costruzione
di nuovi edifici di culto
nella seconda metà del XX secolo
è stato accompagnato
da una sempre maggiore richiesta
di spazi e servizi addizionali
al fine di rispondere alle esigenze social
ed educative delle comunità interessate.
Questo ha anzitutto modificato
il programma degli spazi architettonici
nei vari progetti
poiché è venuto meno il volume unitario
e isolato del “tempio”
in favore del ruolo complementare delle parrocchie.
Ovviamente, restano sempre
la gerarchia dei valori religiosi
e gli ideali di riferimento,
tuttavia gli spazi di transizione
e le funzioni accessorie
entrano “di diritto” e di fatto
come componenti importanti dei contenuti.
Come ad esempio, nel caso
della chiesa del Gesù
a San Sebastián, in Spagna,
nei Paesi Baschi,
realizzata tra il 2004 e il 2011
su progetto di Rafael Moneo,
l’architetto ha risposto evidentemente
alla complessità dell’intervento edilizio
con una dualità volumetrica
grazie alla quale differenti geometrie
generano immagini distinte.
In particolare,
il volume cubico della chiesa
esprime totalmente la sua presenza
e la sua autonomia
con una forza che domina
la composizione architettonica,
mentre il centro parrocchiale
e la corte-giardino si configurano, invece,
come elementi di servizio.
La chiesa assume, perciò,
un’importante funzione iconica,
ricercata al fine di dialogare
con il tessuto urbano
cresciuto recentemente,
mentre il centro parrocchiale
è modellato come struttura complementare.
Inoltre, nel disegno
di questo ampio comparto residenziale,
l’edificio della chiesa
diviene pertanto la testata
degli isolati retrostanti
che si sviluppano verso nord
con blocchi residenziali,
mentre verso est
si pone come articolazione
fra il viale del quartiere
e un’area cuscinetto
risolta a parco verde,
che si trova poco lontano
dalle strade di scorrimento.
Ancora: il volume bianco della chiesa
s’innalza possente fino a un’altezza
che permette di stabilire un dialogo spaziale
con il nuovo tessuto edilizio circostante.
L’invenzione compositiva
del quadrato planimetrico della chiesa
nel quale è peraltro inscritta la croce latina,
si rivela veramente bella e convincente,
oltre che a causa della semplicità costruttiva,
anche per il richiamo silenzioso – verosimilmente
anche involontario – a una tradizione secolare
dove lo spazio del tempio ha sempre custodito
nell’intradosso della copertura
l’impronta planimetrica della croce latina:
insomma una permanenza al di là degli stili,
del trascorrere del tempo
e dei materiali adottati.
A dire il vero, a onore e merito
dell’architetto Moneo,
nella chiesa del Gesù
questo avviene beninteso attraverso l’uso
della luce zenitale al perimetro.
Il rigore adottato
al fine di questa riscrittura della croce
dentro il quadrato perimetrale
merita sicuramente un particolare apprezzamento
poiché è davvero un’invenzione architettonica.
Siamo, infatti, convinti che questa nostra rubrica,
che presenta chiese e cappelle come testimonianze
della cultura moderna e contemporanea,
porti con sé anche la consapevolezza
degli aspetti fondativi dell’architettura
e dei valori insiti in questo nostro mestiere.
Attraverso il “tema del sacro” – assente peraltro
nei miliardi di metri cubi
costruiti ai tempi della globalizzazione –
la storia dell’architettura ecclesiale
si segnala certamente
a causa di importanti conquiste di qualità
anche nel nostro tempo.
Mario Botta, «L’invenzione antica di Moneo», in
“Luoghi dell’Infinito”, gennaio 2022, n. 268, pp. 70-71.
Foto: La chiesa del Gesù (2004-2011)
a San Sebastian (Spagna), progettata da
José Rafael Moneo Vallés, più conosciuto come
Rafael Moneo / jerusalem-lospazioltre.it