Colpo di stato

Colpo di stato. Si dimette il primo ministro. Il Sudan in mano all’esercito

Colpo di stato. Il primo ministro sudanese Abdalla Hamdok
ha annunciato le sue dimissioni,
due mesi dopo un colpo di stato seguito da violenze
che hanno provocato almeno 56 morti.

«Ho fatto del mio meglio
– ha detto Hamdok in un discorso televisivo alla Nazione pronunciato domenica sera –
per tentare di impedire al Paese di precipitare verso il disastro,
alla luce della frammentazione delle forze politiche
e i conflitti tra le componenti (civile e militare) della transizione…
nonostante tutto ciò che è stato fatto per raggiungere un consenso non è accaduto».

Secondo l’ex premier, il Sudan, «è ad una svolta pericolosa,
che mette a rischio la sua stessa sopravvivenza.
Lascio questa posizione ad altri figli e figlie della mia patria – ha aggiunto –
perché possano continuare a governare l’amata patria
e convivere con quello che resta del periodo di transizione
verso uno Stato civile e democratico».

Il generale Abdel Fattah al-Buhran, alla guida dei golpisti dal 25 ottobre,
aveva incarcerato Hamdok per poi liberarlo
e reinsediarlo nel ruolo di primo ministro lo scorso 21 novdembre.

La mossa di al-Buhran non aveva però fermato le proteste,
in quanto numerosi cittadini dubitano che le forze armate
consentiranno un pieno ritorno a un governo civile.

E altri due manifestanti, scesi in piazza ieri nella città di Omdurman,
per protestare contro il colpo di stato,
sono rimasti uccisi negli scontri con le forze di sicurezza.
Lo ha reso noto il Comitato centrale dei medici sudanesi,
(Sudan Doctors Committee),
secondo cui una delle vittime è stata colpita al petto,
mentre la seconda ha subìto una grave ferita alla testa.

Migliaia di persone sono scese in piazza anche nella capitale, Khartoum,
dove le forze di sicurezza hanno lanciato gas lacrimogeni
per disperdere la folla di manifestanti in marcia verso il palazzo presidenziale.

Bloccati dalla mattina i cellulari e internet.
Inoltre, secondo fonti delle Nazioni Unite,
i soldati hanno commesso stupri di gruppo
nei confronti delle dimostranti.

Il consiglio al potere ha detto che indagherà sulle violenze,
che hanno fatto ripiombare il Sudan nel caos.

Da “L’Osservatore Romano”, lunedì 3 gennaio 2022, p. 5.

Foto: Abdalla Hamdok, primo ministro sudanese dimissionario a seguito del colpo di stato / meridiano42.it

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