Caritas

Caritas – Disuguaglianze da abbattere

 

Le cifre e le situazioni che emergono.
“Rapporto Caritas sulla povertà in Umbria”.
I dati derivano direttamente dai Centri di ascolto
presenti nella nostra Regione.
Povertà in aumento
e con dei cambiamenti nella sua origine sociale.

Caritas

Caritas – Povertà sempre più diffusa,
con un forte inasprimento delle disuguaglianze
che è frutto, diretto o indiretto,
dei vari provvedi-menti di confinamento
dovuti alla pandemia.

Ma si assiste anche all’aggravamento
di vari tipi di disparità sociali.
Per l’onda lunga dell’emergenza Covid cambia poi
la composizione delle persone cadute in povertà:
circa il 30% di chi chiede aiuto oggi alla Caritas
è costituito dai cosiddetti “nuovi poveri”,
di cui quasi due terzi italiani.

In questo contesto, già abbastanza critico,
ha fatto irruzione l’emergenza umanitaria
causata dall’invasione russa dell’Ucraina.

Alla metà di maggio 2022, risultano più di 113 mila
le persone in fuga dal conflitto in Ucraina
e giunte in Italia, tra cui quasi 39 mila minori.

Aiutarle chiede risorse per l’assistenza ai minori soli
e per l’accoglienza dei profughi sul territorio.
Per la scuola, migliaia di minori
entrano nelle aule italiane,
ma ci sono problemi di personale,
e di formazione del personale stesso.

Caritas

Sono alcuni dei dati
che emergono dal 6° Rapporto Caritas
sulle povertà in Umbria,
intitolato Un Padre alla ricerca dei figli,
a cura della delegazione regionale Caritas,
che prende in esame l’anno 2021.

Ora si deve lavorare a costruire
una rete sociale sempre più virtuosa,
che porti le persone in gravi difficoltà
a liberarsi dalle catene della povertà.

Alla presentazione del documento,
nei giorni scorsi al “Villaggio della carità” di Perugia
sono intervenuti mons. Francesco Soddu,
delegato Ceu per il servizio alla carità,
Marcello Rinaldi,
responsabile della delegazione Caritas Umbria,

e il prof. Pierluigi Grasselli,
coordinatore dell’Osservatorio diocesano delle povertà
e inclusione sociale di Perugia,
oltre ai direttori delle Caritas diocesane umbre
e a rappresentanti delle istituzioni civili
preposte alle politiche sociali.

Caritas – Dati in presa diretta

I dati sono stati raccolti
nei Centri di ascolto Caritas delle diocesi umbre.
Ne emerge come la povertà
abbia una natura sempre più strutturale,
e si caratterizzi ormai da tempo
per un’elevata quota di famiglie
in stato di povertà assoluta.

In crescita anche la povertà relativa,
che passa dall’8% del 2020 al 9,5% del 2021.

In totale le persone che nel 2021
nella nostra Regione hanno chiesto aiuto
ai Centri di ascolto Caritas
sono state quasi 5.000 (4.806,
di cui 2.416 donne e 2.390 uomini).

Perlopiù si tratta di stranieri (2.519 del totale),
con provenienza prevalente da Marocco,
Nigeria, Romania e Albania.

Sono comunque 1.620 gli italiani,
in una fascia d’età compresa tra i 19 e i 65 anni
e con un’istruzione medio-bassa (licenza media).

Il rapporto mostra come stia cambiando
la composizione sociale dei poveri.
Forte la presenza di disoccupati (1.256),
ma anche quella degli occupati (752),
ossia “lavoratori poveri”
con un impiego non adeguatamente retribuito,
e pensionati (256).

Informazioni rilevanti riguardano la qualità
e la frequenza dei bisogni.

Su un totale di 9.609 richieste di aiuto,
l’incidenza più elevata riguarda sussidi economici
o altre tipologie di beni o servizi,
oppure relative alla casa, dalla richiesta di occupazione
e bisogni legati alla famiglia, all’immigrazione e alla salute.

Tra i problemi affiorano quelli legati
al pagamento dell’affitto per 2.480 assistiti;
oppure alla presenza di figli minori conviventi
per 1.677 richiedenti,
cosa che mostra la drammaticità della povertà minorile.

La risposta della Caritas

In risposta la Caritas
ha accresciuto il volume degli interventi,
e anche la loro articolazione,
introducendo innovazioni nelle modalità di erogazione.

Nel 2021 sono stati effettuati
dalle Caritas diocesane 148.644 interventi,
dove spiccano quelli relativi a beni
e servizi materiali, alloggio e ascolto.

Nel dettaglio, gli interventi sono stati 98.967 per beni
e servizi materiali (tra cui compaiono Empori
e market solidali, viveri, mensa e vestiario);

27.504 per l’alloggio; 14.728 per l’ascolto;
3.917 per sussidi economici; 1.226 per il coinvolgimento
di enti e associazioni; 454 per lavoro;
846 per consulenza professionale; 612 per orientamento;
325 per la sanità; 40 per la scuola
e 25 per servizi socio-assistenziali.

“Dietro a questi numeri – sottolinea mons. Soddu –
ci sono delle persone con le loro vite e problematiche,
che evidenziano ancora una volta
il trend in crescita della povertà assoluta.

Ciò che è più rilevante in questo nostro Rapporto
è la povertà dei giovani, con il pericolo
che sia un vivaio di ulteriore nuova povertà
generata dall’indifferenza;
ed è già un fatto acclarato che in Italia
ci sono più di un milione e 400 mila minori poveri”.

“Bisogna mettere in atto – prosegue –
quelle che sono le strategie emergenziali,
ma che sono alla portata di tutti:
anzitutto l’istruzione e l’occupazione,
perché senza istruzione non si può accedere
s nessun tipo di occupazione.

Ciò che Papa Francesco ci ricorda
nelle sue esortazioni e lettere
è di abbattere le disuguaglianze
che ci sono in ogni fronte della vita sociale,
e che tendono a crescere senza sosta.

Nella nostra Regione dobbiamo cercare
di mettere in atto quanto più possibile
l’abbattimento delle disuguaglianze
a livello di istruzione e di occupazione”.

d.r, Disuguaglianze da abbattere,
in “La Voce”, Settimanale Di Informazione
Dell’Umbria, venerdì 18 novembre 2022, n. 41, p. 7.

Foto: Povertà e solitudine in aumento /
open.online

Lascia un commento