Alfred Nobel

Alfred Nobel nella storia d’Europa

Alfred Nobel. Nobel. È un nome che suscita certamente mille echi.
Esso richiama anzitutto alla mente altri nomi, Madre Teresa di Calcutta,
Walesa, Sacharov e mille altri che riguardano soprattutto la scienza,
la cultura, la difesa dell’uomo.

È tuttavia singolare che questo nome, che pure richiama alla memoria suggestioni di pace,
appartenga all’uomo che ha inventato la dinamite.
Eppure Alfred Bernhard Nobel occupa un posto nella storia della chimica
effettivamente come scopritore della dinamite.
Anzi la sua immensa fortuna, che gli consentì successivamente
di dare vita alla fondazione che porta il suo nome, poggiò su quel brevetto.

Alfred Nobel era nato a Stoccolma il 21 ottobre 1833.
Dapprima aveva studiato a Pietroburgo,
dove il padre stava impiantando una fabbrica di torpedini.
Poi si era recato in America e a Parigi
ed successivamente era ritornato a Pietroburgo solo per iniziare le ricerche
che dovevano dargli la fama.

Nel 1863 era poi ritornato in Svezia, dove, l’anno successivo,
aveva fondato la «Nitroglycerin A.B.» con sede a Vinterviken.
Dopodiché nel 1865 aveva impiantato una fabbrica di nitroglicerina
lungo l’Elba, in Germania, a Krummel.

Curioso e intelligente, Alfred Nobel,
attraverso una serie di esperimenti dai risvolti anche avventurosi,
arrivò ben presto alla scoperta
che diede luogo al grande sviluppo dell’industria degli esplosivi.

In effetti, fino al diciottesimo secolo
il primo e unico esplosivo chimico era la polvere nera.
Solo col tramonto dell’alchimia e il sorgere dei primi laboratori scientifici,
sul finire del 1700, la polvere nera venne studiata e resa più affidabile.

* * *

Nel frattempo nel 1846 l’italiano Ascano Sobrero aveva scoperto la nitroglicerina,
esplosivo potentissimo, che risultava però molto pericoloso perché instabile.

Alfred Nobel si occupò specificatamente di questo
e per primo rese sicuro l’uso della nitroglicerina,
semplicemente mescolandola con una sostanza assorbente inerte,
il «Kieselguhr» o terra di infusori (il rapporto era di tre parti a una).
Questo nuovo prodotto fu chiamato dinamite.

Alfred Nobel trovò inoltre che la dinamite esplodeva con violenza
se veniva a contatto con un detonatore quale il fulminato di mercurio.
La dinamite trovò subito immediata applicazione nelle cave e nelle miniere.

Successivamente, nel 1875 Alfred Nobel inventò la gelatina esplosiva,
che consisteva in nitroglicerina con un po’ di cotone collodio:
ma solo dieci anni dopo riuscì a realizzarne la fabbricazione industriale.

Ricavò poi da questi esplosivi altri prodotti
e nel 1889 ad Avigliana, in Italia, fabbricò la balistite,
polvere da guerra senza fumo a forza propulsiva,
ottenuta mescolando cotone collodio a nitroglicerina
in diverse proporzioni con un po’ di canfora.

Si scoprì più tardi che la balistite era soggetta a deterioramento
durante il magazzinaggio, a causa dell’evaporazione della canfora,
e si arrivò in questo caso alla cordite,
che contiene uno stabilizzante a base di gelatina di petrolio.

La cordite fu scoperta da Frederick Abel, contro cui,
per proteggere la propria scoperta, la balistite,
Alfred Nobel sostenne parecchi procedimenti giudiziari,
che si risolsero a suo favore.

* * *

Negli anni di queste scoperte Nobel viaggiò moltissimo.
La sua attività fu frenetica. Fondò diverse società.
Si arricchì enormemente sfruttando i suoi brevetti
e i campi petroliferi acquistati a Baku
(le prime petroliere che affrontarono il mare aperto
da Batum a Londra nel 1885 appartenevano infatti ai Nobel svedesi).

L’ultimo periodo della sua fortunata, intensissima esistenza
Alfred Nobel lo trascorse in Italia, a Sanremo.
Qui morì il 10 dicembre 1896, a 63 anni d’età.

Prima di morire, con testamento datato 27 novembre 1895,
istituì una fondazione, «Nobelstiftelsen»,
allo scopo di distribuire annualmente cinque premi di pari valore
a coloro che avrebbero reso «i maggiori servigi all’umanità».

Tre dei premi erano destinati a coloro che si sarebbero segnalati
nel campo della medicina, della chimica e della fisica,
un quarto sarebbe spettato ad uno scrittore,
non solo per i suoi meriti artistici,
ma anche per gli intenti umanitari.
Infine il quinto premio sarebbe andato a coloro
che avrebbero operato a favore della causa della pace.

Un sesto premio per le scienze economiche
fu aggiunto nel 1968 dalla Banca centrale di Svezia.

La fondazione è retta da un consiglio di amministrazione
e i premi sono assegnati da istituti, per mezzo di commissioni.
Ogni premio può essere diviso, ma fra non più di tre persone:
consta di una somma di denaro, un diploma e una medaglia d’oro.

* * *

I Nobel vengono assegnati a partire dal 1901.
I primi italiani a vincere il Nobel furono nel 1906
Golgi per la medicina e Carducci per la letteratura.

Tra i fisici lo ebbero Marconi (1909), Fermi (1938) e Segrè (1959); tra i chimici
Natta (1963);tra i medici gli italiani di passaporto statunitense Luria (1969)
e Dulbecco (1975); tra i letterati Grazia Deledda (1926),
Pirandello (1934), Quasimodo (1959) e Montale (1975);
tra gli «uomini della pace » Ernesto Teodoro Moneta (1907).

Attraverso questi nomi e mille altri,
Alfred Nobel, a 189 anni dalla nascita, resta vivo.

Oggi il «premio Nobel» ha un valore emblematico.
Esprime il primato. Della scienza, dell’arte, della cultura.

Maria Maggi, «Alfred Nobel nella storia d’Europa»,
in “L’Osservatore Romano”, sabato 22 ottobre 1983, p. 3

Foto: Alfred Bernhard Nobel / biografieonline.it

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