A spron battuto

A spron battuto

 

Significato

A spron battuto significa a tutta velocità,
di gran corsa, in gran fretta, di gran carriera.
In genere si usa l’espressione a spron battuto
con il significato di subito, immediatamente,
senza alcun indugio:
ad esempio correre, allontanarsi a spron battuto.

Perché si dice a spron battuto

La chiave al fine di comprendere
la locuzione a spron battuto
sta nel termine spron, che,
una volta sostituito con un forma più comune,
tutto diventa chiaro.

Lo spron in essa contenuto
altro non è che la parola sprone,
che ha subito un apocope vocalica
nell’espressione.

Lo sprone oggi è forse più noto
come sperone,
cioè uno strumento attaccato
sopra il tacco dello stivale
usato dai cavalieri per spronare/
stimolare il cavallo
al fine di aumentare la velocità.

Questo oggetto cambia forma e dimensione,
ovviamente, in base al tipo di monta.

A briglia sciolta o a tutta briglia

Significato uguale a spron battuto
ha pure la locuzione a briglia sciolta
o a tutta briglia.

Si usa questa espressione quando si vuole indicare
una situazione in cui non ci sono vincoli o blocchi
che causano un rallentamento.

Anche qui l’origine è chiaramente legata
ai cavalli e alla briglie con cui li si guida
stabilendone anche l’andatura.
Se non vengono utilizzate,
l’animale procede liberamente,
senza essere condizionato.

Cito in proposito alcuni versi dell’Orlando Furioso,
là dove Ludovico Ariosto parla della fuga di Angelica:

La donna il palafreno a dietro volta,
e per la selva a tutta briglia il caccia;
né per la rara più che per la folta,
la più sicura e miglior via procaccia:
ma pallida, tremando, e di sé tolta,
lascia cura al destrier che la via faccia.

Di sù di giù, ne l’alta selva fiera
tanto girò, che venne a una riviera».
(Ludovico Ariosto, Orlando Furioso I,13,
Milano-Napoli 1954, p. 5).

A spron battuto come a briglia sciolta
risalgono, pertanto, al tempo dei castelli,
quando il cavallo rappresentava
il mezzo più veloce di comunicazione.

Al giorno d’oggi

Nella società motorizzata di oggi, invece,
le immagini e le locuzioni sono legate
alle macchine e ai congegni meccanici,
per cui noi al posto di a tutta briglia
diciamo a tutta birra.

Cito in proposito da Pier Paolo Pasolini,
Ragazzi di vita, VIII La comare secca,
Einaudi, Torino 1972, p. 231:

«La valanga passò a tutta birra, alzando la polvere rossa
e pesante lungo il ciglione spelacchiato,
e seguendo la curva del fiume e gridando,
sempre col massimo disinteresse
ma più forte che potevano, – li bersajeriii -,
voltarono in su verso la Tiburtina».

Conviene ricordare che qui birra
è usato in senso figurato
con il significato di “benzina”
per analogia con a tutto gas,
a tutto vapore, ecc.

Foto: Cartolina dal mondo / archiportale.com

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