Omelia 2
Nella Cripta della Basilica di San Pietro
Domenica, 11 maggio 2025
Omelia 2
Comincerò
con una parola
in inglese e poi
magari
un’altra in italiano.
Omelia 2
Il Vangelo
che abbiamo
appena ascoltato,
in questa domenica
del Buon Pastore,
dice:
«Le mie pecore
ascoltano
la mia voce
e io le conosco
ed esse
mi seguono»
(Gv 10,27).
Penso
al Buon Pastore,
soprattutto
nella domenica
odierna,
così significativa
nel Tempo Pasquale.
Mentre celebriamo
l’inizio di questa
nuova missione,
del ministero
a cui la Chiesa
mi ha chiamato,
non c’è
esempio migliore
di Gesù Cristo stesso,
al quale
diamo la nostra vita
e da cui dipendiamo.
Gesù Cristo,
che seguiamo,
è il Buon Pastore,
ed è Colui
che ci dà la vita:
«la via, la verità
e la vita»
(Gv 14,6).
Perciò
celebriamo
con gioia
questo giorno
e apprezziamo
molto la vostra
presenza qui.
***
Omelia 2
Oggi
è la Festa
della Mamma.
Credo che
ci sia solo
una mamma
presente:
buona Festa
della Mamma!
Una
delle espressioni
più belle
dell’amore di Dio
è l’amore
che viene riversato
dalle mamme,
soprattutto
sui loro figli
e nipoti.
Omelia 2
Questa domenica
è detta speciale
per diversi motivi:
uno dei primi
che menzionerei
è quello
delle vocazioni.
Durante
i recenti lavori
dei Cardinali,
prima e dopo
l’elezione
del nuovo Papa,
abbiamo parlato
molto
delle vocazioni
nella Chiesa
e di quanto
sia importante
che tutti noi
ci interroghiamo
insieme.
Anzitutto
e soprattutto
dando
il buon esempio
con la nostra vita,
con gioia,
vivendo la gioia
del Vangelo,
non scoraggiando
gli altri,
ma cercando
piuttosto
modi per animare
i giovani
ad ascoltare
la voce del Signore,
a seguirla
e a servire
nella Chiesa.
«Io sono
il Buon Pastore»
(Gv10,11),
ci dice Gesù.
***
Omelia 2
Adesso
aggiungo
una parola
anche in italiano,
perché
questa missione
che portiamo avanti
non è più rivolta
a una sola diocesi
ma a tutta la Chiesa:
è importante
questo spirito
universale.
E lo troviamo
anche nella
prima Lettura
che abbiamo
ascoltato (cfr
At 13,14.43-52).
Paolo e Barnaba
vanno ad Antiochia,
vanno prima
dai giudei,
ma loro
non vogliono
ascoltare
la voce del Signore,
e cominciano
allora
ad annunciare
il Vangelo
a tutto il mondo,
ai pagani.
Partono,
come sappiamo,
per questa
grande missione.
San Paolo
viene a Roma,
dove alla fine
lui la compie.
Un altro esempio
di testimonianza
di un buon pastore.
Ma
in quell’esempio
c’è anche
un invito
molto speciale
a tutti noi.
Lo dico anche
in una maniera
molto personale;
annunciare
il Vangelo
a tutto il mondo.
Coraggio!
Senza paura!
Tante volte
Gesù dice
nel Vangelo:
“Non abbiate paura!”.
Bisogna
essere coraggiosi
nella testimonianza
che diamo,
con la parola
e soprattutto
con la vita:
dando la vita,
servendo,
qualche volta
con grandi sacrifici,
per vivere proprio
questa missione.
Omelia 2
Ho letto
una piccola
riflessione
che mi fa pensare
molto,
perché
anche nel Vangelo
viene fuori.
In questo senso,
qualcuno
ha domandato:
“Quando tu pensi
alla tua vita,
come spieghi
dove sei arrivato?”.
La risposta
che danno
in questa
riflessione
in un certo senso
è anche la mia:
con il verbo
“ascoltare”.
Quanto
è importante
ascoltare!
Gesù dice:
«Le mie pecore
ascoltano
la mia voce»
(Gv 10,27).
E penso
che sia importante
che tutti noi
impariamo
sempre di più
ad ascoltare,
per entrare
in dialogo.
Anzitutto
con il Signore:
ascoltare sempre
la Parola di Dio.
Poi anche
ascoltare gli altri:
sapere
costruire i ponti,
sapere ascoltare
per non giudicare,
non chiudere
le porte,
pensando
che noi abbiamo
tutta la verità
e nessun altro
può dirci niente.
È molto importante
ascoltare
la voce del Signore,
ascoltarci,
in questo dialogo,
e vedere
verso dove
il Signore
ci sta chiamando.
Camminiamo
insieme
nella Chiesa,
chiediamo
al Signore
che ci dia
questa grazia:
di poter ascoltare
la sua Parola
per servire
tutto il suo popolo.
Foto: Papa Leone XIV
nella Cripta
della Basilica
di San Pietro
domenica, 11-05-2025 /
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