Guerra nucleare. Mai una guerra nucleare
L’impegno di cinque grandi potenze
Guerra nucleare. Nessuno certamente
vincerebbe una guerra nucleare.
E comunque non ne andrebbe mai
combattuta una.
L’importante documento congiunto
dei 5 membri permanenti del consiglio
di sicurezza delle Nazioni Unite (Usa,
Francia, Regno Unito, Russia e Cina)
è dunque un significativo ammonimento
per la coscienza della comunità internazionale,
davanti a il rischio dell’auto-distruzione.
Ieri, lunedì, in effetti, cinque
fra le potenze nucleari in grado
di scatenare un conflitto mondiale,
hanno esplicitamente dichiarato,
pure con le sfumature semantiche
delle diverse traduzioni, che ci sarebbe
un solo scenario, in caso di conflitto:
il game over,
come si potrebbe riassumere
prendendo a prestito
una citazione cinematografica.
La sola maniera di vincere
è comunque non giocare.
Una dichiarazione congiunta
che, in prima battuta,
risveglia l’eco di quando
Ronald Reagan e Michail Gorbačëv
dettero inaspettatamente
e incredibilmente il via
al dialogo sul disarmo nucleare.
Grande davvero il favore
con il quale António Guterres,
segretario generale delle Nazioni Unite,
ha accolto la dichiarazione congiunta.
«L’unico modo
al fine di eliminare
tutti i rischi nucleari
– ha ribadito, infatti –
è eliminare totalmente
le armi nucleari».
Guterres ha poi offerto
tutta la sua collaborazione
al fine di lavorare
non solo con i cinque firmatari,
che non sono però i soli detentori
di arsenali nucleari,
ma anche con tutti gli Stati
che ne siano dotati,
al fine di arrivare
all’obiettivo auspicato da tutti:
zero armi nucleari.
Sicuramente la sola possibilità
di pace autentica.
Si tratta, infatti, di partire
da un delicatissimo lavoro
di tessitura dei fili
che la disponibilità dichiarata
mette a disposizione
delle diplomazie.
Non a caso le Nazioni Unite
con il segretario generale,
hanno particolarmente apprezzato
«il riconoscimento,
da parte degli Stati,
della loro necessità
di rispettare accordi e impegni
bilaterali e multilaterali
su non proliferazione, disarmo
e controllo degli armamenti».
Quella di Guterres
è indubbiamente
una delicata
e allo stesso tempo
una chiara chiamata
all’azione diplomatica.
Mentre si dice, infatti,
«incoraggiato dall’impegno
a perseguire misure al fine di
prevenire la guerra nucleare»
attende, si legge nel comunicato,
«ulteriori dettagli
sulle iniziative future».
Certamente i fili per la trama
ci sono, come nel 1985.
Adesso occorre dunque tessere.
I tessitori sono in effetti all’opera.
Il giorno dopo la firma dei cinque,
Pechino ha fatto tuttavia sapere
su quale terreno intende muoversi.
«La Cina – si legge, infatti,
in un comunicato ufficiale –
continuerà a modernizzare
il proprio arsenale nucleare
a causa di questioni
di affidabilità e sicurezza».
Ma, allo steso tempo,
si rivolge a Russia
e Stati Uniti:
«Devono ridurre
il loro arsenale nucleare
in modo irreversibile
e legalmente vincolante».
Sedersi, dunque, al tavolo.
Da “L’Osservatore Romano”,
martedì 4 gennaio 2022, pp. 1.4.
Foto: La bomba all’idrogeno,
o bomba H, è l’ordigno nucleare
più distruttivo mai creato dall’uomo /
ilgiornale.it