Santiago del Estero

Santiago del Estero
Vissuto nell’antica città argentina un anno straordinario

 

Quattro astri si sono allineati,
tutti luminosi:
“Mama Antula”,
la sede primaziale,
un nuovo cardinale
e, per la prima volta nella sua storia,
la Coppa Argentina di calcio

Santiago del Estero
Il 2024 è stato
un anno rotondo
per Santiago del Estero,

punto
dell’Argentina profonda
praticamente
sconosciuto
sino a pochi mesi fa.

Quattro astri
si sono allineati,
tutti luminosi
e di prima grandezza.

Per ora
diamogli dei nomi:

Mama Antula,
sede primaziale,
nuovo cardinale
e campionato
di calcio,

la serie A argentina
per intenderci.

Santiago del Estero

Vediamo
una alla volta
questa vera
e propria
esplosione
di “prime volte”

nella storia
della più antica
provincia
dell’Argentina.

***

Santiago del Estero
Cominciamo
con febbraio,

il mese della
purificazione
nell’antico
calendario romano.

L’11 di questo
mese “strano”,
di soli
ventotto giorni,

ha portato
sugli altari
una figlia
di queste contrade,

Antonia de Paz
y Figueroa

all’anagrafe
di Villa Silípica,

conosciuta come
“Mama Antula”
dalle genti
di Santiago
del Estero

e dell’Argentina
in generale.

È una
di quelle figure
intrepide
e dalla grande
spinta missionaria

che il Papa
ama oltremodo,

come
il prete gaucho
o Cura Brochero
che dir si voglia.

L’ha fatta santa
– non a caso –
nello
stesso giorno
delle apparizioni
di Lourdes

a una giovane
cartonera
di quei luoghi:
Bernadette Soubirous.

Santiago del Estero

Proprio
Mama Antula,
sepolta
a Buenos Aires

ma di cui
già si auspica
il “ritorno”
nella sua terra
d’origine,

è anche il nesso,
se vogliamo,
con il secondo
avvenimento,

voluto
dallo stesso
Francesco
qualche
mese dopo,

cioè
il trasferimento
del titolo
di sede primaziale
da Buenos Aires
a Santiago del Estero.

Questa
seconda diocesi
ebbe per secoli
il titolo glorioso
di Madre delle città

nonché di Madre
delle diocesi
nella Repubblica
argentina,

essendo la prima
eretta tale
dopo la dissoluzione
dell’impero spagnolo
in America del Sud.

Motivi, tutti,
che hanno spinto
il Pontefice
all’inaspettato
“atto di
riparazione storica”.

In soli due mesi,
tra agosto
e settembre,
la novità si è
perfezionata,

dal punto
di vista
sia canonico
sia civile.

Domenica 25 agosto,
nella cattedrale
di Buenos Aires,

si è svolto
il primo tempo
dell’iter
che si sarebbe
concluso
il 7 settembre

nella basilica
di Nuestra Señora
del Carmen,

primo spettatore
la vetusta statua
di Manuel Belgrano,

eroe
dell’emancipazione
dalla Spagna,

nella piazza centrale
della città.

***

Santiago del Estero
Il passaggio
di testimone

dalle mani
di monsignor
Jorge Ignacio
García Cuerva

a quelle
di monsignor
Vicente Bokalic Iglic

ha avuto
una coincidenza
che coincidenza,
in realtà, non è.

Lo stesso giorno
in cui
veniva firmato
il decreto
di passaggio
dei titoli,

nella località
di La Banda
è stata inaugurata
la prima sede

di un centro
per il recupero
per tossicodipendenti
a carattere presenziale.

La struttura
porterà il nome
di “Madre
del Puente Carretero”

ed è stata voluta
dal sacerdote
José Maria Di Paola,
per tutti “padre Pepe”;

non ancora terminata
è già al completo
della sua capienza,

segno di quanto
il problema della
tossicodipendenza
si sia esteso
anche alla
provincia argentina

e con esso
l’urgenza
di farvi fronte.

Santiago del Estero

E veniamo
al terzo evento:

la creazione di
un nuovo cardinale
argentino

nella persona
dell’arcivescovo
e neo-primate
di Santiago
del Estero.

L’annuncio
è stato dato

– come avviene
tradizionalmente –

durante l’Angelus
di domenica
6 ottobre;

il concistoro
si è poi celebrato
a Roma
il 7 dicembre,

e lì,
tra i ventuno
a ricevere
la porpora,

anche
l’arcivescovo
nonché primate
Bokalic Iglic

si è posto
la berretta
cardinalizia
in testa.

***

Santiago del Estero
Il quarto evento
di questa carrellata
di “prime volte”

Bokalic Iglic
l’ha dovuto seguire
da Roma,
in contemporanea
con l’investitura.

L’11 dicembre
per l’esattezza

la squadra cittadina,
Central Córdoba,
ha vinto
il suo primo
titolo ufficiale

nella finale
della Coppa
Argentina 2024,

qualificandosi
anche
per il torneo
Libertadores
2025.

Sarà
il primo club
calcistico
di Santiago
del Estero
a partecipare

a una
competizione
internazionale
nella storia
della provincia.

Poche ore prima,
nell’aeroporto
della città,
in partenza
per Santa Fe

per contendere
il titolo al
Vélez Sarsfield,

i calciatori

al completo
di staff tecnico

si sono incontrati
(casualmente)
con “padre Pepe”

e hanno ricevuto
la benedizione
augurale
per la sfida
che li attendeva,

un gesto
che si è rivelato
di sorprendente
efficacia.

Il vero e proprio
en plein
ha chiuso un 2024

che la gente
di Santiago
del Estero
ricorderà
a lungo.

Manca
un tassello
per la cinquina

ma
potrebbe arrivare
con un po’
di ritardo
nel 2025.

Alver Metalli, «Il 2024
perfetto di Santiago del Estero»,
in “L’Osservatore Romano”,
giovedì 2 gennaio 2025, p. 10.

Foto: Fachada de la Catedral
de Santiago del Estero
“Nuestra Señora del Carmen” /
Gergas /
commons.wikimedia.org

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