Carissimo Papa Francesco
Carissimo
Quante volte
avrei voluto
incontrarti,
per avere
un confronto
con te,
un tuo consiglio,
un tuo giudizio.
Non l’ho mai fatto,
per due motivi:
mi sentivo
tanto egoista
ad averti,
anche solo
per poco,
per me;
e perché
non volevo
farti perdere
tempo
per
la mia persona.
Ti ho sempre
seguito,
fin dall’inizio,
e ho imparato
a conoscerti
sempre più
e sempre meglio.
Ti ringrazio
per il tuo esempio
e per il tuo
insegnamento.
Ora,
che hai terminato
il tuo viaggio terreno
nella luce pasquale
di Cristo
crocifisso e risorto,
desidero rivolgerti
la richiesta
che tu facevi
alla fine
di ogni tuo
incontro e
insegnamento:
«Per favore
ricordatevi
di pregare
per me»:
«Per favore,
ricordati
di pregare per me»,
perché
io conservi la fede
e,
se è possibile,
che nella Chiesa,
ci siano
sempre meno
“galli” e
“quacquaraqua”
e più pastori
e servitori.
Carissimo
non ti dico
“addio”,
ma
“a Dio”.
Un forte
abbraccio.
Tuo
p. Giorgio Anesi
Foto: Papa Francesco /
termolionline.it