Nome

Nome – Nel nome di Gesù
Venerdì, 5 aprile 2013
Cappella della Domus Sanctae Marthae

Solo il nome di Gesù
è la nostra salvezza.
Solo lui ci può salvare. E nessun altro.
Tanto meno i moderni “maghi”
con le improbabili profezie dei tarocchi
che ammaliano e illudono l’uomo moderno.

Proprio sul nome di Gesù
Papa Francesco ha incentrato la riflessione
proposta la mattina del 5 aprile,
venerdì dell’ottava di Pasqua, nella messa celebrata
nella cappella della Domus Sanctae Marthae.

Alla celebrazione eucaristica hanno preso parte
i sediari pontifici e responsabili,
dipendenti e religiosi dei Fatebenefratelli
che lavorano nella Farmacia vaticana.

Nome

Il Pontefice ha preso spunto in particolare
dalla prima lettura,
tratta dagli Atti degli apostoli (4,1-12),
al fine di riflettere sul valore e sul significato
del nome di Gesù.

Il brano narra l’episodio di Pietro e Giovanni che,
arrestati perché «annunciavano in Gesù
la risurrezione dai morti»,
vennero condotti davanti al sinedrio.

Alla domanda sul perché avessero guarito lo storpio
presso la porta del Tempio, Pietro rispose:
«L’abbiamo fatto nel nome di Gesù Cristo».

Nel nome di Gesù, ha ripetuto il Papa, aggiungendo:
«Lui è il Salvatore; questo nome, Gesù.
Quando uno dice Gesù, è proprio lui»,
cioè colui che fa dei miracoli.
«E questo nome ci accompagna nel cuore».

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Anche nel Vangelo secondo Giovanni,
ha aggiunto il Papa, gli apostoli, turbati
«perché non avevano pescato nulla durante tutta la notte
quando il Signore chiese loro qualcosa da mangiare»,
risposero di no in modo un po’ brusco.

Ma «quando il Signore disse loro “gettate la rete
dalla parte destra della barca e troverete”,
forse pensarono a quella volta in cui il Signore
aveva detto a Pietro di andare a pescare
e lui aveva risposto proprio:
“Non abbiamo preso nulla tutta la notte
ma nel tuo nome andrò!”».

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Tornando poi agli Atti degli apostoli,
Papa Francesco ha spiegato che
«Pietro rivela una verità quando dice
“lo abbiamo fatto nel nome di Gesù”»
perché egli risponde ispirato dallo Spirito Santo.

Infatti noi, ha proseguito, «non possiamo
confessare Gesù, non possiamo parlare di Gesù,
non possiamo dire qualcosa di Gesù
senza lo Spirito Santo».

È proprio lo Spirito Santo che
«ci spinge a confessare Gesù o a parlare di Gesù
o ad avere fiducia in Gesù».
Ed è proprio lui che ci è accanto
«nel cammino della nostra vita, sempre».

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Il Pontefice ha poi raccontato
una sua esperienza personale,
legata al ricordo di un uomo, padre di otto figli,
che lavora da trenta anni
nella curia arcivescovile di Buenos Aires.

«Prima di uscire,
prima di andare a fare qualsiasi cosa dovesse fare
– ha detto – sussurrava sempre tra sé e sé: “Gesù!”.

Una volta gli ho chiesto:
“Ma perché dici sempre Gesù?”.
“Quando io dico Gesù”,
mi ha risposto questo uomo umile,
mi sento forte, mi sento di poter lavorare,
perché io so che lui è al mio fianco,
che lui mi custodisce”».

Eppure, ha sottolineato il Papa,
quest’uomo «non ha studiato teologia:
ha soltanto la grazia del battesimo
e la forza dello Spirito».

E «questa sua testimonianza – ha confidato
ai presenti Papa Francesco –
a me ha fatto tanto bene.
Il nome di Gesù.
Non c’è un altro nome.
Forse ci farà bene a tutti noi»
che viviamo in un «mondo che ci offre tanti “salvatori”».

Nome

A volte, «quando ci sono dei problemi – ha notato –
gli uomini si affidano non a Gesù, ma ad altre realtà»,
ricorrendo magari a sedicenti maghe
«perché risolvano le situazioni»,
oppure «vanno a consultare i tarocchi»
al fine di sapere e capire cosa fare.

Ma non è ricorrendo a maghi o tarocchi
che si trova la salvezza:
essa è «nel nome di Gesù.
E dobbiamo dare testimonianza di questo!
Lui è l’unico salvatore».

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Il Papa si è poi riferito al ruolo della Vergine Maria.
«La Madonna – ha detto il Pontefice –
ci porta sempre a Gesù.
Invocate la Madonna,
e lei farà quello che ha fatto a Cana:
“Fate quello che lui vi dirà!”».

.Lei «ci porta sempre a Gesù.
È la prima ad agire nel nome di Gesù».

Infine Papa Francesco ha concluso
esprimendo un desiderio:
«Vorrei che in questo giorno, che è un giorno
nella settimana dalla risurrezione del Signore,
pensassimo a questo:
io mi affido al nome di Gesù;
io prego “Gesù, Gesù!”».

Le parole di Papa Francesco, Omelie del mattino,
nella Cappella della Domus Sanctae Marthae,
vol. 1, 22 marzo – 6 luglio 2013,
LEV, Città del Vaticano, 2015, pp. 31-33.

Foto: Copertina di Omelie del mattino
di Papa Francesco, vol. 1,
Libreria Editrice Vaticana,
Città del Vaticano 2013 / foto dal cellulare

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